home123
Piante officinali
back123

Laurus nobilis

alloro

NOME SCIENTIFICO: Laurus nobilis

NOME COMUNE: Alloro

NOMI DIALETTALI: laur, lavro, orbano, romolino, slaverno, lavràno, aurar, onòro, alaru, latiu, agliòu

DESCRIZIONE: conosciuto anche come lauro, fa parte delle Lauracee. Introdotto in Europa dall'Asia Minore, ebbe larga diffusione in Grecia per espandersi poi in tutto il territorio, trattenuto solo dalle regioni troppo fredde o dove la temperatura scende sotto i 15°. Sempreverde e spontaneo, è anche coltivato come pianta ornamentale e le siepi d'alloro sono spesso usate come divisori. Oltre ad essere di bell'aspetto, emana da legno e foglie un buon odore. Le dimensioni sono molto variabili: dall'alberello che cresce nei vasi sulle finestre all'albero alto fino dieci metri. Il fusto bruno rossiccio, nel tempo diventa grigio, i rami giovani sono verdi e flessibili. Le foglie sono lunghe anche 10 cm, lanceolate od ovato lanceolate, hanno colore verde scuro e lucido nella pagina superiore e consistenza coriacea. I fiori sono riuniti in piccoli fascetti ascellari, compaiono in primavera e sono divisi in maschili e femminili. I primi sono piccoli e di colore giallognolo, i secondi sono bianchi e muniti d'ovario. Il frutto è una drupa carnosa, nera e lucida che contiene un unico seme. L'alloro si riproduce per talea in autunno o per propaggine dei rami inferiori in tarda estate o inizio autunno.
È conosciuto fin dall'antichità ed usato per le sue svariate proprietà.

PARTI UTILIZZATE: foglie fresche senza il picciolo durante l'estate, essiccate durante le altre stagioni, il frutto dopo ottobre, quando è ben maturo.

PRINCIPI COSTITUENTI: le foglie contengono olio essenziale composto da geraniolo, cineolo, eugenolo, terpineolo, fellandrene, eucaliptolo, pinene.
Le bacche contengono glicerile di lauro, olio essenziale come le foglie con maggioranza di cineolo.

PROPRIETÀ: svolge un'efficace azione antisettica e blandamente insetticida. È consigliato contro l'affaticamento, è tonico, stimolante e nello stesso tempo utile per combattere l'insonnia, digestivo, combatte i gas intestinali, i dolori mestruali, è diuretico, espettorante, sudorifero, antispastico, utile contro le bronchiti croniche. L'olio essenziale è utile contro le contusioni, slogature, dolori artritici e reumatici, per combattere l'alopecia, nella psoriasi e in tutte le malattie della pelle dovute a funghi, gli ascessi.

ATTENZIONE: non bisogna confondere le sue foglie e le bacche con il lauroceraso o l'oleandro che sono tossiche.

RACCOLTA-CONSERVAZIONE: le foglie si raccolgono tutto l'anno, ma il periodo migliore è quello della fioritura. Vanno fatti essiccare all'ombra e in luogo ben aerato. I frutti vanno fatti essiccare in un ambiente caldo e conservati poi in vasi di vetro.

PREPARAZIONI
Infuso: sminuzzare 10-15 g di foglie in mezzo litro d'acqua bollente, lasciare in posa dieci minuti, filtrare e bere tre tazze nel corso del giorno.

Olio essenziale: si acquista in erboristeria o in farmacia. Non va preso per via orale, non superare le dosi consigliate.

Olio semplice, o tintura oleosa per uso esterno: macerare 20 frutti essiccati per 5 giorni in 100 ml d'olio di semi. Filtrare spremendo, versare in bottigliette di vetro scuro a chiusura ermetica. Da utilizzare per massaggi e frizioni.

Tintura: si acquista in erboristeria. Per prepararla macerare per 12 giorni 20 g di foglie essiccate e sminuzzate in 100 g d'alcol a 80°, filtrare spremendo. Dose consigliata 30-40 gocce al giorno diluite in una tisana calda.

SALUTE
Affezioni bronchiali, anche croniche, influenza, inappetenza: bere 4 tazzine al giorno d'infuso ben caldo. Oppure, prendere due o tre volte al giorno 30 gocce di tintura in una tazza di tisana calda d'eucalipto o di lavanda.

Cattiva digestione, mal di stomaco, disturbi intestinali in genere, depressione, stanchezza, sudorazione eccessiva alle estremità: bere con regolarità una tazzina d'infuso dopo i pasti. Oppure mettere 10-15 gocce di tintura madre sopra una zolletta di zucchero.

Alopecia, ascessi, contusioni, distorsioni, slogature, gotta, reumatismi, micosi della pelle in genere: sulle zone interessate da uno di questi malanni fate massaggi delicati e persistenti usando una miscela composta da 20 gocce d'olio essenziale e 50 ml d'olio canforato. Sono con la psoriasi o micosi varie, si può usare qualche goccia d'olio puro, non più di una volta al giorno e non tutti i giorni.

Animali: uno strato sottile di tintura oleosa sparso sul pelo degli animali li difenderà dalle mosche. I massaggi con olio essenziale sono indicati anche per gli animali artritici.

BELLEZZA
Per mani e piedi sudati: bollite per mezz'ora 40 g di bacche in un litro d'acqua. Lasciate intiepidire, schiacciate le bacche per toglierne il succo, filtrare e usare per maniluvi e pediluvi che dovranno durare circa un'ora.

Bagno deodorante, stimolante, rilassante: bollite per una decina di minuti 150 g di foglie fresche o secche in un litro d'acqua, versate nella vasca già pronta con acqua calda, strizzate bene le foglie. Oppure, nell'acqua del bagno non eccessivamente calda versate 6 gocce d'olio essenziale d'alloro.

ALTRI USI
Cucina: le foglie e le bacche d'alloro servono per aromatizzare arrosti, selvaggina, patate lesse, minestre, sughi, involtini, spezzatini, conserve di pomodoro, pesce, legumi e cereali, castagne, fichi secchi rientra nella composizione dell'aceto aromatico. Le bacche sono usate per aromatizzare alcune birre inglesi.

Casa e giardino: per allontanare insetti e tignole dalla dispensa mettete qualche foglia d'alloro essiccato in vasetti aperti tra la pasta, la farina e il riso. Negli armadi e nei cassetti mettete foglie essiccate in sacchetti di cotone bianco. Per mantenere fresca l'aria negli ambienti, sminuzzate qualche foglia d'alloro nelle miscele di pot-pourri.

LINGUAGGIO DEI FIORI: come tutte le sempreverdi è simbolo dell'immortalità, emblema della gloria sia bellica sia spirituale. Con l'alloro, nell'antichità greca e latina erano incoronati gli eroi, i geni e i saggi.

ANEDDOTI E CREDENZE: In Grecia, prima di vaticinare la Pizia, e gli indovini in genere, masticava o bruciava foglie d'alloro per accentuare le qualità divinatorie. Tenere alloro in casa o addosso significava avere la protezione di Apollo, cui la pianta era sacra. Dice la mitologia che la ninfa Daphne, per sfuggire ad Apollo che la concupiva, chiese a Giove di trasformarla in pianta, e lui la mutò nell'alloro. Dice la tradizione che l'alloro non è colpito dai fulmini, e preserva dai medesimi le case dove è piantato, per il rispetto che Giove portava alla ninfa. La cristianità ha mantenuto il simbolo spirituale dell'alloro. Da Daphne ancora deriva il nome con il quale la pianta è chiamata tra Grecia, Albania e Jugoslavia: "dafina".
Il termine nobilis che accompagna il lauro, sta ad indicare la grande considerazione nella quale l'alloro era tenuto. Empedocle d'Agrigento l'aveva definita suprema fra tutte le piante. Secondo alcuni filologi, "laudus" fu il termine precedente a laurus, mentre altri sostengono che sia una deformazione della radice "drau" o "dru" che significherebbe legno, albero, diventata daurus e infine laurus